Modelli scultorei

Fuga in Egitto

di Biffi Giovan Andrea (Milano, 1580 circa-1631)

Cronologia: ante 1622

Misure cm: 64 × 90 × 14

Materia e Tecnica: Terracotta a rilievo

N. Inventario: MR705

Il rilievo in terracotta, datato a prima del 1622 e oggi esposto in Museo presso la sala dedicata all’età borromaica (n. 10), appartiene al ciclo dei modelli preparatori per i 17 rilievi marmorei con le “Storie della Vergine” destinati alla cinta del coro del Duomo.

Di dimensioni rettangolari, l’opera raffigura la “Fuga in Egitto” della Sacra Famiglia, per proteggere il neonato Gesù dall’ira di Erode. Al centro della scena spicca la Madonna col Bambino, seduta su un asino seguito da san Giuseppe e preceduto da due angeli.

L’ambientazione naturalistica è suggerita dalla palma alle spalle di san Giuseppe e da altri alberi sullo sfondo, dove compaiono anche i profili di alcune montagne.

In base alle fonti d’archivio, gli studiosi hanno ricondotto il modello a Giovan Andrea Biffi, che insieme ad altri colleghi eseguì le versioni preparatorie in terracotta e quelle definitive in marmo di Carrara dei rilievi con le “Storie della Vergine”, costituenti uno dei più importanti cicli lombardi dell’arte plastica di primo Seicento. In queste pregevoli sculture, infatti, permangono ancora modalità compositive ed espressive tipicamente tardo-manieristiche.

Per quanto riguarda il modello di Biffi con la “Fuga in Egitto”, realizzato in marmo fra 1624 e 1627, la critica ha osservato la stretta relazione dell’opera con lo stile del pittore Camillo Procaccini, autore dei disegni preparatori per i rilievi raffiguranti la “Presentazione della Vergine al tempio” e la “Natività”, eseguiti rispettivamente da Biffi e Marco Antonio Prestinari con Giovan Battista Bellandi.

L’influenza esercitata dai dipinti di Procaccini si avverte anche negli altri modelli di Biffi esposti in Museo (“Presentazione della Vergine al tempio”, “Visitazione”, “Purificazione”, “Assunzione”, “Gesù tra i dottori”), dove pur tenendo fede al proprio stile lo scultore guarda al pittore sia nelle ambientazioni sia per le pose e l’abbigliamento dei personaggi.