Il rilievo in terracotta, datato 1631 e raffigurante una “Carola di angeli”, è oggi esposto in Museo presso la sala dedicata alla fine dell’età borromaica (n. 11).
L’opera, di forma rettangolare, rappresenta una corona di sei sinuose figure alate in volo, che si legano fra loro in circolo intrecciando le braccia, snodate ritmicamente in pose articolate, contrapposizioni e scorci di arditezza e dinamismo estremi.
La corona di angeli avvolge al centro una raggiera luminosa con due putti che stringono un lungo cartiglio, mentre ai bordi affiorano appena alcune testine di cherubini.
L’opera, eseguita dallo scultore Gaspare Vismara, costituisce il modello preparatorio di una versione marmorea di maggiori dimensioni, posta in origine sul soffitto del portale centrale del Duomo e anch’essa oggi custodita nella sala n. 10 del Museo.
Secondo gli studiosi, il disegno preparatorio del rilievo è riconducibile con molta probabilità al pittore Giovanni Battista Crespi detto il Cerano, sensibile interprete artistico del clima della Controriforma che, fra 1628 e 1629, aveva realizzato i dipinti preparatori per i rilievi marmorei con soggetti dell’Antico Testamento collocati sulle sovrapporte della Cattedrale. Questi ultimi sono esposti in Museo nella sala n. 10, insieme ai relativi modelli in terracotta.
Dal punto di vista iconografico, la “Carola di angeli” del portale centrale è legata all’esaltazione della nascita della Vergine, cui il Duomo è dedicato; lo stesso vale per le analoghe rappresentazioni destinate ai soffitti dei portali laterali.