Modelli scultorei

San Dorimedonte martire

di Marchesi Pompeo (Saltrio, 1789 - Milano, 1858)

Cronologia: 1830

Misure cm: 101 × 33 × 25

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS328

Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

Datata 1830, l’opera raffigura “San Dorimedonte martire”: legato alla località di Sinnada in Frigia, nell’odierna Turchia, egli fu ucciso per avere difeso la sua fede in Dio.

Il soggetto è rappresentato come un giovane dalla lunga chioma ricciuta, con lo sguardo sereno rivolto verso l’osservatore.

Abbigliato con un drappo che lascia scoperta la parte superiore del corpo, il santo reca nella mano sinistra la palma del martirio, mentre la destra è stesa lungo il fianco corrispondente e protesa verso l’esterno.

Stante su un basamento poligonale, il martire poggia il peso sulla gamba sinistra; la destra risulta invece flessa e arretrata.

Grazie alle fonti d’archivio, è stato possibile attribuire l’opera a Pompeo Marchesi: originario di Saltrio, presso Varese, si formò all’Accademia milanese di Brera, dove vinse un soggiorno di studio a Roma durante il quale ebbe modo di confrontarsi sia con la statuaria antica sia con la produzione artistica di Antonio Canova, maestro del neoclassicismo.

Rientrato a Milano nel 1810, lo scultore inaugurò la sua lunga attività per il Duomo, durata quasi cinquant’anni e avviata con il colossale “San Filippo apostolo” per la facciata della Cattedrale, anch’esso oggi custodito in Museo nella sala dedicata all’Ottocento (n. 17).

Il gesso raffigurante “San Dorimedonte” fu invece eseguito da Marchesi come modello per una versione marmorea di maggiori dimensioni, collocata sulla cima di una guglia del Duomo e in seguito sostituita da una copia perché deteriorata.