Il modello in terracotta è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1847, l’opera rappresenta “San Niceforo” come un giovane dalla lunga chioma mossa, con lo sguardo assorto rivolto verso l’alto.
Abbigliato con una tunica e un manto, il santo reggeva nella mano destra, mancante, la palma del martirio, di cui sul braccio è ancora visibile la sommità; la sinistra è invece posata sul bacino.
Stante su un basamento poligonale con l’iscrizione lacunosa del suo nome, san Niceforo poggia il peso sulla gamba destra, mentre la sinistra è flessa e in posizione arretrata. I piedi sono cinti da calzari chiusi alti al polpaccio.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata al Duomo, la terracotta è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Luigi Marchesi: attivo per la Cattedrale dagli anni Venti agli anni Sessanta dell’Ottocento, quest’ultimo era fratello minore del celebre Pompeo, uno tra i più importanti scultori lombardi del XIX secolo e anch’egli autore di svariate opere per il Duomo.