La statuetta in gesso, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura forse “Sant’Axentius martire”.
Egli è rappresentato come un giovane dall’espressione assorta con il capo avvolto in un turbante.
Abbigliato con un drappo corto sul davanti e lungo fino a terra sul retro, il santo porta la mano sinistra al petto e regge nella destra la palma del martirio.
Stante su un basamento con l’iscrizione lacunosa del suo nome, Axentius poggia il peso sulla gamba sinistra, mentre la destra risulta piegata e in posizione avanzata.
Eseguita nel 1835 come modello per una versione marmorea destinata a una guglia del Duomo, la statuetta è stata ricondotta dagli studiosi a Gaetano Matteo Monti: originario di Ravenna, compì la sua formazione fra Roma, Milano e Bologna sotto la guida di Giuseppe Franchi e Antonio Canova. Conclusi gli studi, nel 1811 si stabilì a Milano, dove lavorò anche per la Cattedrale realizzando varie opere. Attivo inoltre presso l’Arco del Sempione, vi scolpì il grande bassorilievo rappresentante “L’Incoronazione di Napoleone I a re d’Italia” (1811-1814), oggi custodito alla Pinacoteca di Brera.