La statuetta in terracotta, eseguita nel 1823 da Abbondio Sangiorgio e oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “Sant’Eusebio eremita”: nobile e ricco canonico ungherese, nel 1246 egli rinunciò alla carica per ritirarsi sulle montagne e dedicarsi alla vita ascetica, fondando alcuni anni più tardi l’Ordine di san Paolo eremita.
Sant’Eusebio eremita è rappresentato come un uomo barbato dalla lunga chioma, con il viso dall’espressione intensa rivolto verso l’alto.
Coperto parzialmente da un manto annodato con una corda, il santo regge tra le mani un teschio e poggia su un basamento poligonale con inscritto il suo nome. La gamba sinistra risulta avanzata rispetto alla destra.
Come accennato, il modello fu realizzato per una versione marmorea destinata a una guglia del Duomo da Abbondio Sangiorgio: milanese, dopo la formazione presso l’Accademia di Brera nel 1825 egli ricevette l’importante commissione per la sestiga scultorea a coronamento dell’Arco della Pace. Fuso in bronzo nel 1831, il gruppo rappresenta la dea della Pace su un carro trainato da sei destrieri ed è tuttora visibile.
Artista prediletto dall’aristocrazia e dall’alta borghesia di Milano, Sangiorgio lavorò per la Cattedrale dal 1823 al 1865, realizzando opere destinate sia all’arredo scultoreo del Duomo sia agli edifici attigui, come per esempio la statua della “Notte” per la decorazione dell’orologio del palazzo della Veneranda Fabbrica.
Fra le sue sculture più note per il Duomo spicca quella raffigurante “San Napoleone” (1860), collocata presso uno dei finestroni del fianco meridionale. Il relativo modello in gesso, risalente al 1858, può essere ammirato in Museo nella sala dedicata all’Ottocento (n. 17).