La Creazione delle piante

La creazione delle piante

La Creazione delle piante   

Il dono della natura da parte di Dio

La Creazione delle piante è un suggestivo antello di vetrata, databile fra 1549 e 1557, custodito nella settima sala del Museo, dedicata all’arte vetraria del Duomo.

 

Esso apparteneva in origine alla vetrata dell’Antico Testamento, che decora uno dei grandi finestroni dell’abside della Cattedrale (quello verso corso Vittorio Emanuele).

 

Avviata nel 1417 e terminata nella seconda metà del Cinquecento, la vetrata narra episodi tratti dai libri della Bibbia incentrati sull’antica alleanza fra Dio e il popolo d’Israele: fra 1835 e 1838 fu completamente rifatta dalla bottega di Giovanni Battista Bertini e figli. L’antello con la Creazione delle piante, preziosa testimonianza dello stato originario della vetrata, è stato rimosso dal Duomo per ragioni conservative, e negli anni Cinquanta è entrato a far parte della collezione del Museo.

 

Nel pannello Dio Padre è raffigurato a mezzobusto in alto, sospeso nel cielo all’interno di un cerchio di nubi. Abbigliato con un manto rosso e una tunica blu, porta sul capo un triregno simile a quello dei pontefici e un’aureola da cui si irradia la luce che lo circonda.

 

Inferiormente si staglia una ricca vegetazione, con alberi rigogliosi attraversati da un fiume; sulla sinistra è invece visibile un tronco spoglio, e sommità di altri tronchi concludono in basso la composizione.

 

L’opera presenta un inserto ottocentesco nella testa di Dio Padre e nei raggi che lo avvolgono: il resto invece appare ripreso ma non sostituito, e rivela molti punti di contatto, sia tecnici sia disegnativi, con il coevo Trittico della Creazione, anch’esso proveniente dalla vetrata dell’Antico Testamento ed esposto in Museo.

 

Giuseppe Arcimboldi e Corrado de Mochis

 

 

Gli studi più recenti attribuiscono il cartone preparatorio dell’antello con la Creazione delle piante a Giuseppe Arcimboldi e la sua esecuzione a Corrado de Mochis: se quest’ultimo, originario di Colonia, fu uno dei principali vetrai cinquecenteschi del Duomo, il milanese Arcimboldi realizzò con il padre Biagio vari cartoni destinati alle vetrate della Cattedrale, per poi trasferirsi a Praga come pittore di corte presso gli imperatori Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II.

 

Qui Arcimboldi divenne celebre per sue “teste composte”, ritratti caricaturali e figurazioni allegoriche di gusto manieristico in cui i soggetti, pur conservando sembianze e proporzioni umane, risultano in realtà formati da frutta, fiori, vegetali, animali ecc.

 

L’antello con la Creazione delle piante è stato ricondotto dalla critica alla mano di Arcimboldi grazie al confronto con quelli del già citato Trittico della Creazione, a lui ugualmente attribuiti e caratterizzati da composizioni che presentano una forte connessione e interazione fra gli elementi.

 

 

 

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