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#AlfabetoDuomo M per Mitra

L’arte sacra si colora di caratteri esotici, uno dei sette capolavori al mondo

Mitra Di Colibrì
28 Febbraio Feb 2019 1637 28 febbraio 2019

Quando parliamo di Mitra in ambito liturgico, siamo ben lontani dalla comune associazione con divinità asiatiche o armi, con questo termine si indica infatti un paramento solenne ed in particolare un copricapo usato da vescovi e arcivescovi durante le celebrazioni.

Tra gli oggetti del Tesoro conservati nel Museo del Duomo di Milano, uno su tutti si distingue per rarità del materiale, preziosità e provenienza: la cosiddetta Mitra di Colibrì. Si tratta di un prezioso manufatto messicano, realizzato dagli indigeni amerindi e consegnato come dono dai cattolici della Compagnia delle Indie a papa Pio IV (1499-1565).
Il pontefice, lo regalò in seguito al nipote Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano (1538-1584), motivi per cui è conosciuta anche come Mitra di San Carlo.

Sul fronte e sul retro della mitra sono raffigurati i monogrammi di Cristo (IHS) e della Madonna (MA). La mitra è illustrata con le Storie dalla Passione di Cristo, dal Bacio di Giuda alla Crocefissione, cui si aggiunge una Messa di San Gregorio. All’esterno del monogramma sono raffigurati gli Evangelisti con i rispettivi simboli mentre sulla punta del paramento, il Redentore benedicente.

Queste opere erano create da amanteca: artisti specializzati nella manifattura di mosaici in piume, attraverso al combinazione minuziosa di penne di uccelli tropicali decorate, montate su carta di fibra di agave, rinforzato con tela, su cui precedentemente era stato tracciato un disegno preparatorio, da “impiumare” appunto.

Un recente restauro della mitra ha evidenziato diversi tipi di tessuti nelle parti scucite: una tela di lino di colore indaco incollata sul retro della carta di agave, una protezione di seta gialla, probabilmente parte della fodera originale del paramento e un organzino di seta di colore rosso cremisi.

La mitra di Milano, è uno dei sette esemplari al mondo che dal XVI secolo sono giunti fino a noi, le altre sono conservate a New York, Madrid, Firenze, Lione, Toledo e Vienna.

La Mitra del Tesoro del Duomo è un capolavoro unico nel suo genere, solo l’osservazione ravvicinata permette di notarne i dettagli tecnici, tanto che l’ars plumaria era paragonata al ricamo. La fattura e i disegni della mitra sono impreziositi in modo ulteriore dal tipo di penne utilizzate: alcune di queste infatti mostrano effetti di cangiantismo, eccettuando l’effetto drammatico delle raffigurazioni.