Storia di una Cattedrale meteoropatica, il Duomo e il meteo
Sei secoli di sole, pioggia, neve
Guardando il Duomo di Milano, instancabile cuore pulsante della città, si può pensare facilmente alla sua lunga storia, alle difficoltà e alle vicende politico-economiche che ha dovuto affrontare nei suoi sei secoli di vita, ma forse non viene in mente un elemento con cui ha dovuto dialogare ogni giorno, ogni minuto di questa sua esistenza: le condizioni meteorologiche.
Sei secoli di sole, pioggia, neve, ora dopo ora, hanno illuminato, oscurato, raffreddato e riscaldato il nostro Duomo e inevitabilmente condizionato l’attività dei suoi cantieri, a partire proprio dalla cava di Candoglia, da cui ogni attività prende le mosse. Leggendo questo documento conservato in Archivio, torniamo alla fredda primavera del 1679, quando - il 13 aprile - un impresario della Fabbrica scrisse scusandosi con l’amministrazione per non aver potuto preparare tutti e otto i barconi per il marmo richiesti, “per la causa de la grande neve venuta” e del “tempo cativo”.
Tutta la storia del Duomo è legata quindi, oltre al meteo milanese, a quello delle sue “sorgenti”, le cave di marmo, che in questa immagine (tratta dalla Fototeca dell'Archivio della Veneranda Fabbrica) vediamo innevata negli anni Sessanta.