Solennità dell’Epifania del Signore
Celebrazioni eucaristiche ore 7.00 – 8.00 – 9.30 – 11.00 – 12.30 – 17.30
ore 7.00 – 18.30
DOMENICA 5 GENNAIO
– ore 17.30 Eucaristia capitolare della vigilia
LUNEDÌ 6 GENNAIO
Celebrazioni eucaristiche ore 7.00 – 8.00 – 9.30 – 11.00 – 12.30 – 17.30
– ore 10.25 Lodi mattutine
– ore 11.00 Pontificale presieduto da Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo
– ore 16.30 Vespri, Rito dell’Omnes Patriarchæ e Benedizione eucaristica presieduti da Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo
È possibile seguire la celebrazione vigiliare (Domenica 5 Gennaio), il Pontificale delle ore 11.00 e i Vespri delle ore 16.30 (Lunedì 6 Gennaio) in streaming su questo Sito (www.duomomilano.it) dal canale YouTube Duomo Milano TV.
La Solennità dell’Epifania (6 Gennaio) si è caricata, nel tempo, di una forte valenza popolare, assumendo persino un sentimento quasi “nostalgico”, segnando tradizionalmente “la fine di tutte le feste natalizie”. In realtà, questo giorno più che la conclusione del Tempo di Natale – rimandata alla successiva festa del Battesimo del Signore (I Domenica dopo l’Epifania, quest’anno il 12 Gennaio) – ne rappresenta il vertice.
L’Epifania, insieme alla Pasqua, al Natale e alla Pentecoste, è una delle quattro grandi festività dell’anno liturgico e nella sua celebrazione conserva ben chiara questa peculiarità, a partire dalla tipica Messa vigiliare, propria della prassi liturgica ambrosiana, prevista in Duomo nel pomeriggio di Domenica 5 Gennaio (ore 17.30).
Similmente a quanto avviene in Oriente, anche in ambito ambrosiano, la festa dell’Epifania è sempre stata celebrata con grande solennità. Con ricchezza e varietà di immagini, la liturgia presenta le molteplici manifestazioni del Signore: l’adorazione dei Magi, il Battesimo nel Giordano, l’acqua mutata in vino alle nozze di Cana, la moltiplicazione dei pani.
Ancora oggi, oltre alla Messa pontificale (ore 11.00), l’Arcivescovo presiede i Secondi Vespri, celebrati alle ore 16.30, che prevedono un Rito del tutto particolare. Subito dopo il Lucernario, elemento originario e qualificante della preghiera vespertina, viene cantata l’antica antifona ambrosiana dell’Omnes Patriarchæ (dalle prime parole dell’originale testo latino, così è ancora eseguita in Duomo). In essa si acclama alla rivelazione di Cristo nel Mistero natalizio proclamata dai patriarchi nell’Antico Testamento, preannunziata dai profeti e compiutasi con la nascita a Betlemme, confermata dall’annuncio degli angeli ai pastori e dall’apparizione della stella nei cieli, e che si attualizza nell’accoglienza del Salvatore da parte dei giusti.
La tradizione vuole che quest’Antifona sia cantata per quattro volte consecutive, quasi a indicare che l’annuncio del compimento messianico si diffonde, attraverso i quattro punti cardinali, per tutta la terra. Per le prime tre volte l’Antifona è eseguita dalle varie componenti dell’assemblea liturgica: dai Pueri Cantores, dalla Cappella Musicale e dal Primicerio del Capitolo Metropolitano. Infine, l’Arcivescovo stesso davanti all’altare e rivolto verso il popolo, insieme ai Canonici della Cattedrale, proclama in canto per la quarta e ultima volta l’annuncio del Mistero natalizio compiutosi con la manifestazione di Cristo al mondo.