Deposito

San Clemente

di Cacciatori Benedetto (Carrara, 1794-1871)

Cronologia: 1837

Misure cm: 64 × 20 × 16

Materia e Tecnica: Terracotta a tuttotondo

N. Inventario: MS163

La statuetta in terracotta, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “San Clemente”, quarto papa vissuto nel I secolo. Autore di una celebre “Lettera” inviata ai Corinzi per rinsaldare la pace e la concordia tra loro, secondo la tradizione morì da martire in Crimea per volontà dell’imperatore Nerva, che lo fece affogare con un’ancora al collo.

Il santo è rappresentato come un maturo pontefice dalla lunga barba, con il viso dall’espressione ieratica rivolto verso la sua sinistra.

Abbigliato con tiara sul capo, tunica, stola e piviale, egli regge un libro chiuso nella mano sinistra, mentre con la destra impugna l’anello di un’ancora lunga fino a terra.

Le lunghe vesti, descritte con cura, scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un basamento poligonale con l’iscrizione lacunosa del nome del santo. In particolare, il piede destro sporge dal basamento.

Eseguita nel 1837 come modello per una versione marmorea destinata a una guglia del Duomo, la statuetta è stata ricondotta dagli studiosi a Benedetto Cacciatori: originario di Carrara e trasferitosi nel 1810 a Milano per i lavori dell’Arco della Pace, egli s’iscrisse all’Accademia di Brera e iniziò la sua attività per la Cattedrale nel 1823, terminandola quasi quarant’anni più tardi.

Scultore di fiducia dei Savoia nonché titolare della cattedra di scultura a Brera dal 1853, nella sua produzione Cacciatori non rinnegò mai la formazione neoclassica, anche se gli studiosi hanno evidenziato in essa una svolta naturalistica precisa e consapevole, dai tratti intimisti e vagamente romantici.

Una delle sue opere più celebri realizzate per il Duomo è la “Sant’Apollonia” in marmo di Candoglia (1856), decorante la nicchia destra dell’altare di Sant’Agata e tuttora in loco.

Definita uno dei più nobili esemplari della scultura ottocentesca lombarda in Cattedrale, la scultura fu elaborata da Cacciatori partendo da un modello in terracotta (1845), oggi esposto in Museo nella sala dedicata al XIX secolo (n. 17).