La statuetta in gesso, datata 1811 e oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “San Leandro”, vescovo di Siviglia che nel VI secolo, con la sua predicazione, convertì i Visigoti dall’eresia ariana alla fede cattolica.
Il santo è rappresentato come un vescovo barbato, con lo sguardo rivolto verso l’alto e le mani giunte in preghiera all’altezza del petto.
La figura, stante su un sottile basamento con l’iscrizione “S. LEANDRO”, poggia il peso sulla gamba destra, mentre la sinistra risulta leggermente piegata e in posizione arretrata.
La statuetta è caratterizzata da una notevole attenzione alla resa dei particolari, evidente soprattutto nella mitra, nella stola e nel piviale.
L’opera, modello preparatorio per una statua di guglia in marmo di Candoglia, fu eseguita da Bernardo Argenti: originario di Viggiù, presso Varese, realizzò per il Duomo varie decorazioni per sovrapportine, ed è considerato il maestro dello scultore Abbondio Molinari.