La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1840, l’opera raffigura “San Zosimo”, forse identificabile con l’omonimo martire del I secolo ucciso per avere difeso la sua fede in Dio con il compagno Rufo.
La statuetta rappresenta san Zosimo come un uomo barbato dai lunghi baffi, che volge lo sguardo pensoso e ribassato verso la sua destra.
Abbigliato con una tunica e un manto dagli ampi panneggi che lasciano scoperti la spalla e il braccio destri, il personaggio reca fra le mani un cartiglio srotolato.
Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un alto basamento con inscritto il nome del santo.
Eseguita come modello per una statuetta in marmo di Candoglia destinata una guglia della Cattedrale, l’opera fu realizzata dallo scultore Stefano Girola: forse originario della Valsesia, si formò a Milano presso l’Accademia di Brera con Camillo Pacetti, subendone l’influenza stilistica neoclassica. Girola fu attivo a lungo per il Duomo, realizzando varie opere dal 1811 al 1861.