La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1811, l’opera raffigura “San Gregorio di Narek” (950 circa – 1005 circa), monaco armeno che fu anche un insigne teologo, poeta e scrittore religioso.
Il santo è rappresentato come un uomo dalla lunga barba, mossa come i capelli divisi al centro da una scriminatura.
Abbigliato con un’ampia tunica dalle numerose pieghe, lunga fino ai piedi, egli tiene un libro nella mano sinistra, mentre l’altra è distesa lungo il fianco.
Il santo poggia su un basamento poligonale con iscritto parzialmente il suo nome.
Utilizzata come modello per una versione marmorea destinata al Duomo, secondo le fonti d’archivio l’opera fu eseguita da Giuseppe De Fabris, scultore veneto d’impronta neoclassica formatosi a Vicenza, Milano e Roma.
Celebre per il “Genio” scultoreo destinato al monumento ad Antonio Canova nella chiesa dei Frari a Venezia (1823-1827), De Fabris ricevette la sua prima commissione vera e propria dalla Fabbrica, che in onore di Bonaparte gli commissionò una statua in marmo di “San Napoleone” da porre sulla cima di una guglia della Cattedrale (1811).