Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1863, l’opera raffigura “Sant’Abdone martire” (III secolo): originario della Persia, insieme al fratello Sennen fu decapitato a Roma sotto l’imperatore Decio per avere difeso la sua fede in Dio.
Il modello del Museo del Duomo rappresenta sant’Abdone come un uomo con barba e capelli mossi, dallo sguardo assorto ribassato e rivolto alla sua destra.
Abbigliato con un copricapo e sontuosi abiti di foggia orientale, descritti minuziosamente, il santo reca nella mano sinistra la palma del martirio, mentre nella destra stringe ciò che resta di un oggetto non identificato.
Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, Sant’Abdon poggia il peso sulla gamba destra, mentre la sinistra risulta flessa e in posizione arretrata.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone del fianco meridionale della Cattedrale, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi a Cesare Bazzoni. Originario di Lezzeno, presso Como, quest’ultimo si formò all’Accademia di Brera nell’ambiente neoclassico rappresentato da Pompeo Marchesi e Benedetto Cacciatori.
Molto attivo nel settore della scultura funeraria, Bazzoni lavorò per il Duomo dal 1860 al 1867, eseguendo varie statue: fra esse spicca quella raffigurante “Sant’Afra” (1865), sempre collocata presso uno dei finestroni del fianco meridionale. Il relativo modello in gesso (1864-1865) può essere ammirato in Museo nella sala dedicata all’Ottocento (n. 17).