La statuetta in gesso è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1867, l’opera raffigura “San Cirillo”, martire dei primi secoli della cristianità, come un fanciullo dalla folta chioma ricciuta, con lo sguardo assorto rivolto verso l’alto.
Abbigliato con una tunica lunga al ginocchio, il santo regge tra le mani un crocifisso e un piccolo ramo di palma; il piede sinistro è invece posato sulla testa di una statua, il cui busto è visibile vicino alla gamba destra. A sua volta san Cirillo poggia su un alto basamento ed è sostenuto sul retro da un puntello.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone dell’area absidale del Duomo, la statuetta è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore milanese Ignazio Micotti: formatosi a Brera, realizzò per la Cattedrale il solo “San Cirillo”. Fra le sue opere non di soggetto religioso si ricorda, per esempio, il monumento al musicista Stefano Pavesi (1862), collocato sotto i portici del Palazzo Vescovile di Crema.