Modelli scultorei

Santa Maria Maddalena penitente

di Argenti Giosuè (Viggiù, 1819-1916)

Cronologia: 1864-1865

Misure cm: 97 × 37 × 26

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS369

Raffigurante “Santa Maria Maddalena penitente” e databile fra 1864 e 1865, il modello in gesso fu realizzato come prova preparatoria per una scultura marmorea di stesso soggetto (1865), destinata a decorare uno dei finestroni del fianco meridionale del Duomo.

Il modello, oggi esposto nella sala del Museo dedicata all’Ottocento (n. 17), fu eseguito come la statua in marmo da Giosuè Argenti: originario di Viggiù, presso Varese, quest’ultimo si formò all’Accademia di Brera nell’ambiente neoclassico rappresentato da Pompeo Marchesi, Abbondio Sangiorgio, Luigi Sabatelli e Benedetto Cacciatori. Tuttavia, fu particolarmente sensibile alle ricerche del toscano Lorenzo Bartolini, interpretandone il purismo come esteriore ricerca di grazia.

Attivo per il Duomo dal 1854 al 1867, nel modello per la “Maria Maddalena” Argenti ritrae la santa che per prima ebbe il privilegio di vedere Gesù risorto come una giovane donna, nuda all’infuori di un drappo legato in vita che le copre le gambe.

Il volto, incorniciato da una lunga chioma ondulata ricadente in gran parte sulla schiena, è leggermente ribassato, con lo sguardo malinconico diretto verso il teschio che la santa tiene nella mano sinistra, simbolo di penitenza e riflessione; la destra sfiora invece una ciocca di capelli nel gesto di scostarla dal viso.

Il peso del corpo insiste sulla gamba destra, mentre la sinistra è flessa e in posizione arretrata: i piedi scalzi poggiano su un basamento poligonale, con inscritto il nome della santa e ospitante a sinistra un accenno di notazione naturalistica (erba, sasso).

Secondo gli studiosi, se la figura della “Santa Maria Maddalena penitente” di Argenti riprende la lezione classica nella posizione delle membra, nondimeno la sinuosità della linea e il carattere evocativo dell’opera mostrano il superamento della lezione purista da parte dello scultore, che sembra avvicinarsi alla produzione del collega Giovanni Dupré. In particolare, il personaggio della Maddalena nel rilievo marmoreo con l'”Esaltazione della Croce”, realizzato fra 1860 e 1863 per la facciata della chiesa fiorentina di Santa Croce, sembra anticipare, nella definizione formale e iconografica, l’opera di Argenti.