Modelli scultorei

San Frontone

di Labus Giovanni Antonio (Milano, 1806-1857)

Cronologia: 1845

Misure cm: 77 × 20 × 19

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS417

Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

Datata 1845, l’opera raffigura “San Frontone”, martire del IV secolo ucciso per avere difeso la sua fede in Dio.

Il santo è rappresentato come un uomo dalla lunga barba e l’espressione sofferente.

Coperto solo da un drappo che gli cinge i fianchi, il santo ha il braccio sinistro alzato con il polso legato al tronco di un albero, mentre il destro è steso lungo il corpo.

Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, san Frontone poggia il peso sulla gamba sinistra, mentre la destra risulta flessa e in posizione arretrata.

Eseguita come modello per una versione marmorea destinata al gugliotto Pestagalli del Duomo, progettato nel 1845, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi a Giovanni Antonio Labus. Attivo per il Duomo dal 1827 fino quasi alla morte, in questo periodo l’artista realizzò per la Cattedrale numerose sculture: tra esse si ricordano per esempio il “David” e il “San Giacomo minore” (1842), elaborati rispettivamente per gli altari di San Giuseppe e di San Giovanni Evangelista (ora del Sacro Cuore).

In queste opere, vicine ai risultati formali di Lorenzo Bartolini e Vincenzo Vela, si nota una fusione di idealismo e realismo sia nei volti sia nella resa del panneggio, nonché un’espressività e un pittoricismo intensi che testimoniano l’orientamento romantico dell’artista.