La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1821, l’opera raffigura “San Manfredo”, forse identificabile con il beato Manfredo Settala, nobile milanese del XII secolo che si ritirò a vita ascetica su un monte al confine tra Lombardia e Svizzera.
La statuetta del Museo del Duomo rappresenta san Manfredo come un religioso dall’espressione serena, abbigliato con una veste e un manto trattenuto con la mano sinistra. La destra, con le dita serrate, è invece portata all’altezza del collo.
Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, il santo regge un libro sotto il braccio sinistro.
L’opera fu commissionata dalla Fabbrica a Donato Carabelli, scultore neoclassico originario del Canton Ticino appartenente a una famiglia di artisti operanti, oltre che in Italia, anche all’estero: lo stesso Donato, attivo per il Duomo dal 1789 al 1839, eseguì infatti insieme al fratello Casimiro alcune decorazioni di marmo e stucchi a Ickworth House, in Inghilterra.
La statuetta di san Manfredo fu utilizzata da Carabelli come modello per una versione marmorea destinata a essere collocata su una guglia della Cattedrale.