La statuetta in gesso, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura il “Cardinale Federico Borromeo” (1564-1631): cugino di san Carlo e arcivescovo di Milano dal 1595 al 1631, sostenne l’attuazione della riforma cattolica, spiccando per zelo e carità durante la peste del 1630, nonché per il suo amore della cultura. A lui si deve infatti la fondazione della Biblioteca Ambrosiana con l’annessa Pinacoteca.
La statuetta del Museo del Duomo rappresenta il cardinale come come un uomo barbato dallo sguardo solenne, rivolto verso la sua sinistra.
In abiti episcopali finemente lavorati, il religioso reca nella mano destra un libro chiuso, mentre la sinistra è portata al petto.
Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un basamento poligonale.
Eseguita nel 1936 come modello per una versione marmorea destinata al capitello di un pilone della Cattedrale, l’opera è stata ricondotta allo scultore Aurelio Bossi. Formatosi all’Accademia di Brera, nella sua produzione si distinse per la spiccata predilezione del vero, reso con essenzialità di linea e robustezza di modellato.