Raffigurante “Santa Lucia”, la scultura in marmo di Candoglia databile fra 1466 e 1470 circa proviene dall’esterno del Duomo, nello specifico da una finestra del lato sud. Rimossa nel 1958 per essere esposta all’importante mostra “Arte lombarda dai Visconti agli Sforza”, svoltasi a Palazzo Reale, dal 1973 l’opera si trova presso il Museo, oggi custodita nella sala dedicata all’età sforzesca (n. 7).
La santa, martire siracusana accecata e uccisa nel IV secolo per avere difeso la sua fede in Dio, è rappresentata come una giovane fanciulla, abbigliata con una morbida veste il cui lembo superiore destro è sollevato e sostenuto dal braccio, ricadendo in una lunga piega che si conclude con una forma a ricciolo.
Il delicato volto ovale di santa Lucia ha un’espressione assorta, e si contraddistingue per il particolare sottilmente delineato delle pieghe del velo da cui fuoriescono accenni di capigliatura; quest’ultima è raccolta da una retina sopra la quale è posizionata l’aureola, rifacimento moderno di un elemento originale andato perduto.
La mano destra regge un piattino con gli occhi della santa, emblema del martirio, mentre la sinistra è poggiata sulla veste, che giunge a scoprire appena i piedi collocati su un basamento a sezione circolare, recante sul fronte l’iscrizione “S. LVCIA MA”.
Protettrice della vista e quindi degli scalpellini del Duomo, che nel loro lavoro quotidiano rischiavano spesso di essere colpiti agli occhi dalle schegge del marmo durante la sua lavorazione, la statua di “Santa Lucia” è stata riconosciuta dagli studiosi come una delle più originali del Duomo: per quanto riguarda l’autore, gli esperti attribuiscono l’opera a un ancora ignoto “Maestro del San Paolo eremita”, che prende il nome dall’intensa scultura del santo (1470 circa) esposta come la “Santa Lucia” al Museo del Duomo.
In particolare, il “Maestro” sarebbe identificabile in un artefice lombardo profondamente influenzato da alcuni indirizzi della scultura francese di metà Quattrocento, capace di sottili virtuosismi naturalistici riscontrabili oltre che nella “Santa Lucia” anche nelle altre statue del Duomo a lui ricondotte: fra esse il già ricordato “San Paolo eremita” e il “Redentore (?)” (1475-1480 circa), sempre custoditi presso il Museo della Cattedrale.