Scultura

Padre Eterno benedicente

di Giovanni Battista da Corbetta (Milano, 1500 circa-1589) (?)

Cronologia: 1554 (?)

Misure cm: 115 × 147 × 53

Materia e Tecnica: Legno scolpito, dipinto e dorato

N. Inventario: ST146

La scultura in legno scolpito, dipinto e dorato, databile forse al 1554, raffigura l'”Eterno benedicente con cherubini”. Proveniente dall’interno del Duomo, verosimilmente dalla struttura che sovrastava l’antico Altare maggiore, detta capocielo, l’opera è oggi esposta in Museo nella sala dedicata al classicismo lombardo (n. 8).

Dio, il Padre Eterno, è rappresentato a mezzobusto, emergente da una base di nuvole ondulate fra le quali sbucano piccole teste di cherubini.

Egli appare come un uomo maturo, con barba e capelli riccioluti e il capo inclinato verso la sua destra; la bocca è semiaperta, in atto quasi di pronunciare la benedizione che impartisce con la mano destra. La sinistra regge invece il globo simboleggiante il mondo.

Il soggetto esibisce una corporatura imponente e dilatata, amplificata dal largo manto che si apre ai lati delle braccia, mosso dal vento che increspa e scompone anche i riccioli della barba. Monumentale e dinamico, l'”Eterno benedicente” è caratterizzato sul versante stilistico dall’intensa espressività del volto e dalla raffinata cromia che impreziosisce il risvolto del mantello, con candelabre dorate su fondo blu.

Basandosi sulle fonti documentarie, gli studiosi hanno ricondotto l’opera con molta probabilità all’intagliatore Giovanni Battista da Corbetta, attivo oltre che in Cattedrale anche per il Sacro Monte di Varallo, dove nel 1548 scolpì otto statue lignee. La realizzazione della pelle pittorica dell'”Eterno” spetterebbe invece ai pittori Giuseppe Arcimboldi e Andrea Meda, insieme ai soci di quest’ultimo.

Arcimboldi, inoltre, fu anche autore con il padre Biagio di vari cartoni preparatori per le vetrate cinquecentesche della Cattedrale, eseguite dal tedesco Corrado de Mochis: alcuni antelli frutto della loro collaborazione sono oggi esposti in Museo nella sala dedicata all’arte vetraria del Duomo (n. 9).