Contraddistinto da un linguaggio classico, fluido e monumentale, l’arazzo raffigurante l'”Adorazione dei Magi” è attestato in Duomo dal 1739; eseguito a Bruxelles nel 1550 circa, dal 2013 si trova esposto in Museo presso la sala dedicata agli arazzi (n. 12)
Basata su direttive verticali e oblique, la composizione dell’opera è incentrata sulla Vergine seduta, espansa dagli ampi panneggi della veste e del manto e fissata in una posa avvitata, davanti ai resti di un basamento antico dal quale si innalza una colonna.
Il Bambino, in braccio alla Madre, sporgendosi verso destra tocca il capo del re più anziano, inginocchiato, dalla lunga barba bianca e reggente una brocca d’oro posata sul terreno; la Madonna invece incrocia lo sguardo con un altro dei re, in piedi a sinistra, di spalle ma col volto di profilo, che presenta un vaso dorato. Il terzo re, accanto a Maria, fissato frontalmente in una posa di contrapposto, accenna a togliersi il turbante.
Dietro le figure, a sinistra, si intravede la copertura della capanna della Natività, mentre a destra, in secondo piano, san Giuseppe abbevera l’asino e il bue; più in profondità, sotto gli alberi, alcuni personaggi del seguito dei Magi si ristorano o guidano un mulo.
A una distanza ancora maggiore, lungo l’orlo destro della campitura, l’esercito di Erode percorre con le lance inalberate un vallone, dietro i cui crinali sbucano rovine romane.
La bordura simula una cornice dorata e intagliata con un motivo continuo di maschere alternate a pietre preziose
incastonate e con targhe al centro dei lati orizzontali.
Fin dal Settecento gli studiosi hanno sottolineato il carattere raffaellesco dell’arazzo, ipotizzando che il cartone spettasse al Sanzio o a un suo allievo; in anni recenti, la critica ha escluso questa possibilità attribuendo il cartone al fiammingo Michiel Coxcie, allievo di Bernard van Orley influenzato da Raffaello e Michelangelo durante la sua lunga permanenza in Italia negli anni Trenta del Cinquecento.
Pittore ufficiale di Maria d’Ungheria e di Margherita di Parma, governatrici delle Fiandre, nonché di Filippo II di Spagna, fra 1543 e 1563 Coxcie fu il cartonista ufficiale delle manifatture brussellesi: la più celebre serie copiata dai suoi modelli è la “Genesi” del castello di Wawel a Cracovia, realizzata per Sigismondo II Augusto di Polonia (1548-1553 circa) e stilisticamente molto affine all’arazzo del Duomo.