Risplendente d’argento dorato, il pastorale di san Carlo fu eseguito nel 1606 forse per essere collocato in Duomo nell’urna destinata ad accogliere le spoglie del Borromeo, arcivescovo di Milano (1565-1584) e personalità fondamentale della riforma conciliare post-tridentina.
Impiegato ogni anno nelle funzioni legate alla festa di san Carlo (4 novembre), il prezioso bastone vescovile appartiene al Tesoro della Cattedrale ed è esposto dal 2013 in Museo (sala n. 2 del Tesoro).
Realizzato dall’argentiere milanese Pietro Francesco da Como, il pastorale si compone di due elementi: il bastone di supporto e la parte sommitale. Quest’ultima presenta un nodo a tempietto esagonale, con sei statuette di santi nelle nicchie, e un riccio a testa di delfino, caratterizzato da due elementi uscenti da corolle di foglie e terminante con l'”Agnello Mistico” seduto sul Libro (enfatizzazione della simbologia del Buon Pastore).
Replicato nella statua argentea rappresentante san Carlo, commissionata nel 1610 per la canonizzazione del Borromeo, sul versante stilistico il pastorale è affine a un esemplare custodito presso il Museo del Bargello di Firenze; datato al 1570 circa e attribuito a un ignoto orafo di cultura lombarda, esso si distingue infatti per il riccio e il nodo a tempietto esagonale simili a quelli del pastorale del Duomo.