La statuetta in terracotta, datata 1677 e raffigurante il “Profeta Gioele”, è oggi esposta in Museo nella sala dedicata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
L’opera rappresenta il profeta del V sec. a.C. come un uomo anziano dalla lunga barba, con il viso di profilo e lo sguardo ieratico rivolto alla sua sinistra.
Stante su un basamento poligonale e parzialmente coperto con un manto dagli ampi panneggi, egli ha il braccio destro mutilo e sollevato verso l’alto; la mano sinistra regge invece un libro aperto con l’iscrizione “PARCE DOMINE PARCE POPULO TUO” (“Perdona Signore, perdona il tuo popolo”). La frase è contenuta nel libro della Bibbia che porta il nome del profeta.
Grazie ai documenti d’archivio, gli studiosi hanno ricondotto la statuetta ad Antonio Albertino, scultore attivo a Milano fra 1658 e 1688 e allievo di Gaspare Vismara e Giovan Pietro Lasagna, operanti per la Fabbrica. Dal punto di vista stilistico, la carica espressiva del volto e il realismo anatomico dettagliato che contraddistinguono il “Profeta Gioele” trovano punti di contatto con il precedente “San Giovanni Battista” dello stesso autore (ante 1673).
Inoltre, colpisce la profonda relazione dell’opera con il “Sant’Uguccione” di Carlo Pagano nella soluzione enfatica del braccio destro alzato, che conferisce dinamismo e vitalità alle figure: l’esecuzione del modello di Pagano, anch’esso custodito in Museo nella sala delle prove d’ingresso (n. 15), succede di un anno quella di Albertino, il che suggerisce di intendere il “Profeta Gioele” come possibile fonte d’ispirazione per Pagano.
Quest’ultimo impiegò il suo modello per eseguire una statua marmorea di stesso soggetto (1687), proveniente dall’interno della Cattedrale e oggi esposta in Museo sempre nella sala n. 15. Anche il modello preparatorio di Albertino servì all’artista per la realizzazione di una scultura in marmo del “Profeta Gioele” (1677-1680), collocata nell’area absidale.