Il rilievo in gesso, modello per la testata sinistra dell’altare maggiore del Duomo, è esposto nella sala del Museo dedicata alla porta maggiore della Cattedrale (n. 18).
Realizzata fra 1912 e 1915 da fratelli Carlo e Luigi Rigola, modellatori di gessi presso il cantiere del Duomo e aiutanti di Lodovico Pogliaghi, autore della porta centrale bronzea di facciata (1906), l’opera si accompagnava in origine al modello per la testata destra della mensa, simile nell’impostazione e oggi perduto. Entrambi i rilievi erano stati commissionati dalla Fabbrica per sostituire le testate cinquecentesche in legno dell’altare con altre bronzee, eseguite e messe in opera a partire dai modelli dei Rigola nel 1927.
Attualmente la testata bronzea di sinistra si trova a destra dell’altare maggiore, in quanto tra il 1966 e il 1986, a seguito dei lavori per l’adeguamento liturgico del presbiterio secondo i dettami del Concilio Vaticano II, il complesso del ciborio e della mensa fu spostato: in tale occasione il ciborio venne fatto ruotare di 180 gradi, e insieme fu girata anche la mensa.
Il modello in gesso della testata sinistra risulta composto da tre elementi. I due laterali raffigurano ciascuno un angelo semi-inginocchiato, quello centrale una testa di cherubino alato.
La figura angelica posta alla sinistra dell’osservatore, con il ginocchio destro a terra e il sinistro sollevato, ha il viso rivolto leggermente verso l’alto e i capelli raccolti. Essa è abbigliata con una veste che la ricopre fino ai piedi, lasciando scoperte solo le spalle. La mano sinistra trattiene alcuni panneggi in corrispondenza del petto, mentre la destra sostiene un lembo della ghirlanda di fiori, probabilmente rose, sorretta all’altra estremità dalla mano destra del secondo angelo.
Quest’ultimo, con il ginocchio sinistro poggiato a terra e il destro sollevato, ha il viso rivolto verso la sua sinistra e i capelli raccolti ornati da un diadema. La veste lascia scoperto il piede destro, indossante un calzare infradito, e le spalle. Come nell’altra figura, la mano sinistra sostiene alcuni lembi della veste sul petto. Alla congiunzione dei due angeli si trova una testa di cherubino.
Sul versante stilistico, l’opera appare influenzata dall’impronta liberty che contraddistingue anche la porta centrale del Duomo di Pogliaghi, alla realizzazione della quale contribuirono come si è detto i fratelli Rigola.
In seguito essi parteciparono anche alla modellazione della nuova falconatura di facciata, ossia l’elemento decorativo di coronamento che richiama l’originaria impostazione gotica della Cattedrale, e del complesso statuario della meridiana sul lato sud (1941).
All’interno della Cattedrale si trova invece ancora oggi una loro opera autonoma, la “Santa Cecilia” scolpita in marmo di Candoglia per il capitello di uno dei piloni dell’area presbiteriale (1939).