Scultura

Angelo

di Intagliatore lombardo

Cronologia: Primo quarto del XVII secolo

Misure cm: 145 × 82 × 46

Materia e Tecnica: Legno intagliato, dipinto e dorato

N. Inventario: ST165

La scultura in legno intagliato, dipinto e dorato, databile al primo quarto del XVII secolo, fungeva da sostegno anteriore all’antica mensa dell’altare maggiore del Duomo. Oggi si trova esposta in Museo nella sala dedicata all’età borromaica (n.10), ospitante anche un altro esemplare avente lo stesso scopo originario.

L’opera rappresenta un “Angelo” come una figura alata, abbigliata con una tunica a strisce orizzontali inclinate che lascia scoperto il braccio destro, portato alla testa.

Il sinistro è invece piegato con la mano in atto di sostenere un peso.

L’angelo, che indossa sul capo un basso cuscino, risulta stante su un basamento poligonale.

Dal punto di vista stilistico, gli studiosi hanno individuato l’affinità dell'”Angelo” e del suo compagno con le statue dei cupolini degli organi della Cattedrale, intagliate tra il 1600 e il 1605 da Giovanni Taurino. Negli stessi anni (1600-1603) egli scolpiva anche le dodici statue di “Apostoli” della sacrestia di Santa Maria presso San Celso a Milano, dando prova di uno stile ormai lontano dalla stagione manierista, caratterizzato da pose più morbide e panneggi mossi e abbondanti.

Gli “Angeli” in esame paiono anch’essi partecipi di queste nuove istanze maturate dal Taurino a inizio Seicento, ma la qualità dell’intaglio non sembra all’altezza delle sue opere documentate: per questo motivo, le due sculture sono state attribuite a un ignoto artefice lombardo.