Deposito

Angelo

di Brambilla Francesco (1530 circa - Milano, 1599) (?)

Cronologia: 1576 circa

Misure cm: 65 × 24 × 18

Materia e Tecnica: Terracotta a rilievo

N. Inventario: ST166

La statuetta in terracotta, databile al 1576 circa e oggi custodita nel deposito del Museo, rappresenta un “Angelo” come una figura alata, con il capo inclinato verso la sua sinistra e lo sguardo assorto.

Abbigliato con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, l’angelo è privo dell’ala destra e poggia i piedi scalzi su un basamento poligonale.

Gli studiosi hanno ipotizzato che l’opera, insieme a un’altra coeva di stesso soggetto, possa essere attribuita allo scultore Francesco Brambilla, dal 1572 prolifico esecutore dei progetti plastici elaborati dall’architetto del Duomo, Pellegrino Tibaldi. Quest’ultimo fu il principale interprete della riforma teorizzata dal cardinale Carlo Borromeo dopo il Concilio di Trento (1545-63), che prevedeva la nuova sistemazione di tutta l’area presbiteriale della Cattedrale.

I due “Angeli”, infatti, presentano affinità stilistiche con varie opere qui realizzate: si vedano per esempio gli angeli-cariatidi in marmo della cinta del coro e quelli bronzei destinati al coronamento del ciborio dell’altare maggiore, oltre alle figure angeliche in stucco concepite per la volta dello Scurolo di san Carlo Borromeo, luogo di sepoltura dell’arcivescovo di Milano canonizzato nel 1610.

In particolare, essendo piatti sul retro, i due “Angeli” attribuiti a Brambilla sembrano progettati per essere addossati a una struttura architettonica; potrebbero quindi essere identificati come primi modelli per gli angeli-cariatidi marmorei della cinta del coro.