La statuetta in terracotta, datata 1728 e raffigurante un “Angelo”, è oggi esposta in Museo nella sala dedicata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
L’opera rappresenta la creatura celeste come un giovane di profilo dalla chioma ricciuta, con lo sguardo assorto rivolto verso il basso alla sua sinistra.
Parzialmente coperta da un drappo che ricade all’indietro formando un sostegno per le gambe, la figura regge tra le mani un libro aperto e poggia i piedi scalzi su un doppio basamento poligonale. L’ala sinistra risulta quasi del tutto mancante, mentre la destra è integra.
Gli studiosi hanno ipotizzato di poter ricondurre la statuetta a Francesco Zarabatta, che l’avrebbe eseguita come modello per una versione marmorea (1728-1729) destinata alla cima di una guglia del fianco meridionale della Cattedrale.
A supporto dell’attribuzione la critica porta il confronto fra il modello dell'”Angelo” e quello del “San Paolo eremita” (1725), assegnato con certezza a Zarabatta e anch’esso esposto in Museo nella sala n. 14: entrambe le opere, infatti, confermano la propensione dell’artista a concepire figure aggraziate, con pose dinamiche ma attentamente controllate.