Modelli scultorei

Bozzetto per la porta maggiore del Duomo

di Pogliaghi Lodovico (Milano, 1857 - Varese, 1950)

Cronologia: 1891

Misure cm: 100 × 48,5 × 3

Materia e Tecnica: Gesso a rilievo

N. Inventario: MR745, MR745.1

Il bozzetto in gesso, datato 1891 ed esposto in Museo nella sala n. 18, fu il primo eseguito da Lodovico Pogliaghi per la porta maggiore del Duomo, cioè quella al centro della facciata.

Nel 1847 la Veneranda Fabbrica aveva infatti ricevuto un’importante eredità dal conte Giacomo Mellerio per la realizzazione in bronzo della porta, che avrebbe dovuto raffigurare i “Fasti della Beata Vergine Maria, i dolori della sua maturità e la sua gloria”. Lo scultore scelto per l’importante commissione fu il giovane Lodovico Pogliaghi, che da un’impostazione classicista di base appresa all’Accademia di Brera era presto passato a uno stile neogotico fiorito, in cui gli elementi naturali appaiono semplificati e stilizzati in un elegante gioco di linee “floreali”.

Tali caratteristiche si riscontrano anche nel bozzetto custodito presso il Museo, in scala minore rispetto alle reali dimensioni della porta: l’opera è composta da due battenti rettangolari, uniti fra loro da una cornice e suddivisi in sei registri con due formelle a bassorilievo ciascuno, leggibili dal basso verso l’alto. Il registro di base è composto da quattro formelle quadrilobate con i Vangeli e i simboli degli evangelisti: a partire da sinistra l’aquila di san Giovanni, il leone di san Marco, l’angelo di san Matteo e il bue di san Luca.

Dal secondo registro in poi si susseguono 18 episodi della vita della Vergine: “Nascita”, “Presentazione al tempio”, “Annunciazione”, “Sposalizio”, “Visitazione”, “Adorazione dei pastori”, “Adorazione dei magi”, “Purificazione di Maria e presentazione di Gesù al tempio”, “Fuga in Egitto”, “Strage degli innocenti”, “Dimora in Egitto e sogno di san Giuseppe”, “Maria ritrova Gesù in mezzo ai dottori nel tempio”, “Vita privata e nascosta a Nazareth”, “Maria alle nozze di Cana e primo miracolo di Gesù”, “Gesù si congeda da Maria per incominciare la Passione”, “Maria incontra Gesù sulla via per il Calvario”, “Maria assiste alla morte di Gesù”, “Maria riceve in grembo il corpo di Gesù-Deposizione”, “Maria nel cenacolo”, “Morte”.

Al di sopra dell’ultimo registro, preceduti da quattro tondi quadrilobati con i profeti mariani (a partire da sinistra David, Isaia, Geremia e Salomone), concludono la composizione due ulteriori tondi di maggiori dimensioni: “Maria assunta in cielo dagli angeli” (a destra) e l'”Invocazione di Maria” (a sinistra).

Dopo questo primo bozzetto, Pogliaghi ne eseguì un altro per un concorso aperto a tutti gli scultori italiani (1895), vincendo la competizione perché la sua proposta si accordava con il progetto neogotico della nuova facciata del Duomo ideato dall’architetto Giuseppe Brentano (1888), a sua volta vincitore di una competizione internazionale bandita sempre dalla Fabbrica.

La facciata di Brentano non fu però realizzata, e quindi Pogliaghi dovette modificare il suo progetto per la porta, che fu completata nella sua versione finale in bronzo nel 1906.