Raffigurante la “Vergine Assunta” a mezzobusto e databile al 1770, la scultura in legno di noce è la parte superstite di un modello a grandezza naturale eseguito per la realizzazione della Madonnina del Duomo, statua simbolo della Cattedrale che dal dicembre 1774 protegge Milano dall’alto della guglia maggiore.
Oggi esposta in Museo nella sala dedicata appunto alla Madonnina (n. 16), l’opera rappresenta l'”Assunta” velata, con il viso dall’espressione benevola rivolto verso l’alto e spostato leggermente a destra di chi guarda rispetto al busto, che si trova in posizione frontale. Una vistosa crepa segna verticalmente la parte sinistra del viso dal labbro superiore in giù, mentre la zona inferiore del collo mostra traccia di un pentimento, forse relativo alla scollatura della veste.
Grazie alle fonti d’archivio è stato possibile ricondurre il mezzobusto dell'”Assunta” a Giuseppe Antignati, scultore milanese autore di numerose statue lignee a carattere devozionale raffiguranti la Vergine. L’incarico del modello per la Madonnina, ricevuto dalla Veneranda Fabbrica nel 1769, fu per lui il riconoscimento della grande considerazione goduta fra i contemporanei, ottenuta grazie alla sua vasta produzione caratterizzata da una raffinata adesione ai modi di Elia Vincenzo Buzzi, del quale sembra seguire anche l’evoluzione stilistica verso una più misurata interpretazione del rococò.
Tuttavia, nel busto della Madonnina, Antignati dimostra di seguire il classicismo di matrice neo cinquecentesca che contraddistingue il piccolo modello a figura intera di Giuseppe Perego, vincitore del concorso ufficiale indetto nel 1765 dalla Fabbrica per l’esecuzione della Madonnina. Anch’esso è oggi esposto in Museo insieme a un primo modellino non accettato dalla Fabbrica e all’intelaiatura in ferro sulla quale l’orefice Giuseppe Bini applicò le lastre di rame sbalzato e poi dorato costituenti la versione finale della Madonnina, come accennato collocata sulla guglia maggiore nel dicembre 1774.