Tesoro

Busto reliquiario di san Sebastiano

di Pietro Francesco da Como (1538/1540 circa-attestato 1606) (busto); Pietro Rubini (attestato 1759-1778) (piedestallo, aureola)

Cronologia: 1600-1604 circa (busto); 1777-1778 (piedestallo, aureola)

Misure cm: 64,5 × 55,5 × 23,8 (aureola 33,8; piedestallo 26 × 28/38 × 23,5/27)

Materia e Tecnica: Argento in lastra, sbalzato e cesellato, anima di legno

N. Inventario: T29_test

Raffigurante san Sebastiano, soldato condannato al martirio dall’imperatore Diocleziano per la sua fede cristiana, il busto reliquiario in argento fu eseguito tra 1600 e 1604 circa dall’argentiere Pietro Francesco da Como, su un modello collegabile allo stile maturo dello scultore Giovanni Andrea Biffi. In seguito, l’orefice Pietro Rubini, erede del da Como, intervenne sul prezioso manufatto, restaurandone significativamente il piedestallo e l’aureola (1777-1778). Dal 2013 esso è esposto in Museo presso la sezione dedicata al Tesoro della Cattedrale (sala n. 2).

L’opera appartiene alla serie di dodici busti reliquiari, sei di martiri e sei di arcivescovi, eseguita tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento su commissione di Carlo Borromeo per conservare i resti dei santi più venerati dalla Chiesa milanese. Situati sull’altare maggiore durante le funzioni solenni, i manufatti rimasero in Duomo fino al 1796, quando sei di essi furono distrutti durante le requisizioni d’argento e oro ordinate da Napoleone.

Costituito da un’anima lignea ricoperta da lastre in argento sbalzato e cesellato, il busto di san Sebastiano raffigura il martire come un giovane militare dalla chioma ricciuta e aureolata, indossante una corazza riccamente cesellata e dotata di spalline a mascherone felino (applicate a parte). Esse trattengono un drappeggio al centro del quale si inserisce una freccia conficcata nel petto, simbolo del martirio.

Alla sommità della testa, i capelli mimetizzano un coperchio a cerniera con serratura per l’introduzione della reliquia di un osso del santo; il collo, invece, risulta fissato al busto mediante chiodi.

Il piedestallo, ornato ai lati da due teste di cherubini aggettanti, ospita al centro una targa con l’iscrizione latina “S. SEBASTIANI M. RELIQUIAE”: sulla sinistra della medesima targa è riportato anche il punzone dell’autore della base (Pietro Rubini), mentre il retro dell’aureola ospita la lettera “S”.

Secondo gli studiosi, l’opera presenta affinità stilistiche con il gruppo scultoreo di “Raffaele e Tobia” (1608), realizzato da Giovanni Andrea Biffi e destinato a una mensola esterna del fianco nord del Duomo.