Appartenenti agli oggetti liturgici dello Scurolo di san Carlo Borromeo, luogo di sepoltura in Duomo dell’arcivescovo di Milano canonizzato nel 1610, questi preziosi candelieri in argento d’inizio Seicento sono esposti dal 2013 in Museo presso la sezione dedicata al Tesoro della Cattedrale (sala n. 2).
I cinque esemplari, tre più grandi e due più piccoli, sono retti da piedini tondeggianti e presentano il sostegno a sezione triangolare, con cartelle nelle tre specchiature recanti simboli cesellati illeggibili (sembrerebbe di intravedere in uno il motto borromaico “Humilitas”).
I cantonali sagomati risultano caratterizzati dalla raffigurazione di angeli a tuttotondo sovrastati da teste cherubiche; il nodo principale, a bulbo schiacciato, è ornato da motivi a festone rilevati alternati ad angeli, mente il nodo più piccolo da tre testine angeliche aggettanti.
I piattelli portacera e gli innesti per le candele, di fattura ottocentesca, appaiono marcati con tre punzoni: l’aratro, il mondo con i sette trioni e una capretta passante a sinistra con le lettere “F C” (Francesco Ceppi, l’argentiere autore delle parti ottocentesche).