Modelli scultorei

Creazione di Eva

di Vismara Gaspare (Milano, ? - 1651)

Cronologia: 1629

Misure cm: 101 × 164 × 16,5

Materia e Tecnica: Terracotta a rilievo

N. Inventario: MR711

L’opera, raffigurante la “Creazione di Eva” ed esposta in Museo presso presso la sala dedicata all’età borromaica (n. 10), appartiene al ciclo dei cinque modelli in terracotta per i rilievi marmorei con soggetti dell’Antico Testamento situati sulle sovrapporte del Duomo.

Essi furono elaborati a partire da dipinti preparatori di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano (1628-1629), anch’essi in Museo, e commissionati dalla Veneranda Fabbrica agli scultori Gaspare Vismara, Giovanni Andrea Biffi e Giovan Pietro Lasagna.

Come le tempere su tela del Cerano, sensibile interprete artistico del clima della Controriforma e già autore, per il Duomo, di alcuni dei celebri quadroni con i “Fatti” (1602-1603) e i “Miracoli” (1610) della vita di san Carlo Borromeo, anche i modelli in terracotta sono dedicati a personaggi femminili della Bibbia ritenuti prefigurazioni della Vergine Maria, alla quale la Cattedrale è dedicata: Eva, madre del genere umano, e le quattro eroine che secondo le Scritture hanno avuto un ruolo determinante nel cammino del popolo di Israele verso la salvezza (la regina di Saba, Giuditta, Giaele ed Ester).

Il modello rettangolare con la “Creazione di Eva”, eseguito da Gaspare Vismara nel 1629, è il più grande del gruppo e l’unico centinato (cioè sagomato ad arco): esso rappresenta Eva in posizione centrale, mentre emerge dal corpo dormiente di Adamo, disteso sulla destra, con l’aiuto di Dio Padre, posizionato a sinistra. Intorno a loro lo spazio è popolato da numerosi animali del Paradiso terrestre, ritratti in varie pose: due cavalli, un leone, un’aquila e una civetta, alcuni ovini tra cui un agnello, due bovini, cani, un coniglio ecc.

Rispetto al dipinto preparatorio di Cerano, anch’esso custodito presso il Museo del Duomo, il modello di Vismara presenta numerose differenze: innanzitutto, se la figura di Dio Padre risulta più accorciata nelle gambe, Eva ha il volto frontale anziché leggermente orientato e di sottinsù e la mano sinistra non coperta dalla spalla di Adamo. Inoltre, la gamba sinistra di quest’ultimo appare divaricata, con conseguente annullamento dello scorcio della coscia presente nel dipinto, e il suo volto è orientato a destra di chi guarda. Più fedele all’originale risultano invece gli animali.

Le stesse variazioni, con l’aggiunta di ulteriori dettagli discordanti dal modello ceranesco, furono riproposte da Vismara nella versione marmorea del rilievo, destinato alla sovrapporta centrale (1635-1642): il Capitolo del Duomo chiese quindi alcune modifiche allo scultore, suscitandone la forte reazione.

Oltre a rivendicare la sua autonomia interpretativa, Vismara rispose infatti che i cambiamenti erano dovuti alla correzione di presunte inesattezze o forzature espressive rilevate nel dipinto del Cerano riguardo a dimensioni, pose e scorci delle figure; secondo l’artista, l’operazione era dunque volta a una “normalizzazione” dell’originale, ottenuta diminuendo i dettagli e addolcendo le forme.

Ciò appare abbastanza evidente nel modello in terracotta, dove tutta la tensione che traspare nel monocromo del Cerano è stemperata mediante la levigatezza dei corpi e dei volti, in particolare quello di Eva.