La statuetta in terracotta, datata 1762 e raffigurante “Cristo tentato dal demonio nel deserto”, è oggi esposta in Museo nella sala n. 15, che custodisce in larga parte le sculture presentate tra la fine del Seicento e il Settecento dagli artisti per essere ammessi alle dipendenze della Veneranda Fabbrica.
L’opera rappresenta l’episodio del Vangelo di Matteo (4,1-11) in cui il demonio tentò Cristo affamato dal digiuno, dicendogli di trasformare alcuni sassi del deserto in pane. Cristo allora gli rispose: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Nella terracotta Cristo, sulla sinistra e seduto sopra un masso presso il tronco di un albero, ha di fronte a sé il demonio, che gli appare sotto le sembianze di un angelo. Quest’ultimo è mutilo dell’avambraccio destro e manca completamente del sinistro, così come dell’ala sullo stesso lato; anche Cristo risulta privo dell’avambraccio destro, oltre che di gran parte della mano sinistra. Entrambe le figure poggiano su un terreno pietroso, collocato sopra un basamento ligneo di forma poligonale.
Grazie ai documenti d’archivio gli studiosi hanno ricondotto l’opera a Carlo Martinelli, che la eseguì come prova d’ingresso per l’ammissione tra gli scultori della Fabbrica.