Tesoro

Dittico bizantino

di Bottega ignota

Cronologia: Fine del X-inizio dell’XI secolo

Misure cm: 31,2 × 10,8 (totale)

Materia e Tecnica: Avorio a rilievo (valve), legno (anima valve e cornici), argento in lastra (cornici)

N. Inventario: T3, T3.1

Il dittico bizantino, attestato almeno dal 1565 nel Tesoro del Duomo, è oggi custodito in Museo all’interno di una delle sale dedicate appunto al Tesoro (n. 1). Riadattato come legatura di un libro liturgico, in origine il prezioso manufatto costituiva forse un piccolo altare domestico, nel quale erano rappresentate le dodici feste canoniche del Signore.

L’aggettivo “bizantino” si riferisce alle caratteristiche iconografiche e stilistiche dell’opera, testimonianza importante della contenuta religiosità che caratterizza l’arte dell’Impero romano d’Oriente.

Il dittico è costituito da due valve in avorio a rilievo, racchiuse da cornici in lastra d’argento e originariamente connesse mediante anelli. Ogni valva raffigura al suo interno quattro episodi della vita di Cristo, suddivisi da una cornice e treccia e corredati dal relativo titolo inciso in greco.

La narrazione inizia nella valva destra, dove a partire dall’alto si dispongono l'”Annunciazione” e la “Visitazione”, la “Natività”, il “Battesimo” e la “Presentazione al Tempio”; quella sinistra ospita invece gli episodi conclusivi (la “Crocifissione”, le “Pie Donne al Sepolcro”, la “Discesa al Limbo” e l'”Incontro con le Pie Donne”).

L’usura delle valve, derivante dal lungo uso liturgico, non ha permesso agli studiosi di collocare il dittico nell’ambito di una precisa scuola: tuttavia, l’armonia compositiva, il controllo dei gesti e le proporzioni eleganti avvicinano l’opera al gruppo di avori bizantini del X-XI secolo detti “di Romano”, che prendono il nome dalla tavola dell’incoronazione imperiale di Romano II ed Eudokia custodita presso il Cabinet des Médailles de la Bibliothèque nationale de France di Parigi.