Il rilievo in terracotta, datato 1795 e oggi custodito presso il deposito del Museo, raffigura “Giacobbe e l’angelo”.
Secondo il racconto biblico Giacobbe, patriarca ebreo e padre degli eponimi delle 12 tribù israelitiche, sottrasse al fratello Esaù il diritto di primogenitura; la rivalità che ne seguì lo indusse a lasciare la Palestina. Rientrato in patria ebbe uno scontro corpo a corpo con un essere misterioso, probabilmente un angelo a cui chiese ottenne la benedizione divina.
L’opera, di forma rettangolare, raffigura i due personaggi in un ambiente naturale delimitato a sinistra da un albero, colti nel momento della lotta: Giacobbe appare all’osservatore di schiena, mentre l’angelo mostra il viso rivolto verso la sua sinistra. Sullo sfondo, a sinistra, spicca nel cielo una falce di luna.
Gli studiosi hanno ricondotto il rilievo a Donato Carabelli, che eseguì anche la versione in marmo di Candoglia collocata sul fianco meridionale del Duomo, verso la facciata (1795 circa).