Il rilievo in terracotta, datato 1795 circa e oggi custodito presso il deposito del Museo, raffigura “Giobbe sul letamaio”.
Secondo il racconto biblico, Giobbe era un uomo benestante e timorato di Dio, che al colmo della ricchezza e della felicità fu privato di ogni bene da una serie di sventure, compresa una terribile malattia che gli ricoprì il corpo di piaghe. Cacciato di casa dalla moglie ostile, egli si vide costretto a riparare in un letamaio, dove tre amici lo raggiunsero per confortarlo. Infine, grazie alla sua fede e alla sua pazienza nonostante tutte le avversità, Giobbe riottenne da Dio tutti i suoi averi.
L’opera, di forma rettangolare, rappresenta Giobbe come un uomo barbato, dallo sguardo sofferente rivolto verso la sua sinistra. Seduto sul letamaio al centro della scena, egli è circondato dai tre amici accorsi a consolarlo, ritratti in pose diversificate. Ai piedi di Giobbe, sulla sinistra, è visibile del vasellame.
Gli studiosi hanno ricondotto il rilievo a Carlo Maria Giudici: protostatuario (cioè scultore capo) del Duomo dal 1789 al 1804, egli eseguì anche la versione in marmo di Candoglia destinata alla parte inferiore destra della facciata (1795 circa).