Deposito

Giosuè

di Scultore lombardo

Cronologia: 1495 circa (parte superiore); prima metà del XX secolo (parte inferiore)

Misure cm: 197 × 87 × 51

Materia e Tecnica: Marmo di Candoglia a tuttotondo

N. Inventario: DST8

La scultura in marmo di Candoglia raffigura “Giosuè”, patriarca e successore di Mosè che condusse il popolo d’Israele nella terra promessa lungo il corso del Giordano.

Proveniente dall’area absidale del Duomo e oggi custodita presso i depositi della Veneranda Fabbrica, l’opera si compone di due parti distinte: al 1495 circa risale il corpo, integro di testa, braccia e mani, fino all’estremità inferiore delle frange squamate della lorica, mentre il blocco delle gambe e del piedistallo, a partire dal brano della sottoveste a contatto con le cosce, è frutto di un rifacimento eseguito nella prima metà del Novecento.

Giosuè è rappresentato come un giovane soldato dallo sguardo fiero, in abiti militari riccamente decorati e calzari sotto il ginocchio.

Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, egli volge la testa coperta da un copricapo verso la sua destra, e regge nella mano corrispondente un bastone; il braccio sinistro risulta invece piegato, con la mano poggiata sul fianco.

Attribuita per la sua parte originale a un ignoto scultore lombardo attivo presso il Duomo alla fine del Quattrocento, dal punto di vista stilistico la statua risulta improntata a un classicismo affine a quello di Benedetto Briosco: operante oltre che in Duomo anche alla Certosa di Pavia, quest’ultimo eseguì per la Cattedrale la “Sant’Agnese” (1491), esempio rappresentativo della transizione, nella scultura milanese di fine Quattrocento, da forme ancora goticheggianti verso linguaggio classico di stampo rinascimentale.

La “Sant’Agnese” di Briosco si può ammirare in Museo nella sala dedicata all’età sforzesca (n. 7).