Deposito

I lombardi alla prima Crociata

di Lombardi Franco (Milano, 1891-1943)

Cronologia: 1943

Misure cm: 92 × 152 × 38

Materia e Tecnica: Gesso patinato a rilievo

N. Inventario: DG15

La formella in gesso patinato, datata 1943 e custodita nei depositi della Veneranda Fabbrica, fu eseguita da Franco Lombardi per la terza porta laterale del Duomo, cioè la seconda da destra guardando la facciata.

Commissionata nel 1935 e inaugurata quindici anni più tardi, la porta bronzea ha come tema “Barbarossa distrugge, ma l’arcivescovo san Galdino riedifica Milano”. La formella di cui sopra rappresenta l’entrata dei soldati lombardi a Gerusalemme durante la prima Crociata (1099), indetta da papa Urbano II contro i musulmani per liberare il Santo Sepolcro.

Il pannello, di forma rettangolare, è racchiuso da una cornice all’interno della quale si svolge la scena.

Sulla sinistra si trova il bandieraio Giovanni da Rho, che pianta per primo lo stendardo bianco con la croce rossa sulle mura della città; segue Ottone Visconti, intento a sconfiggere il gigante saraceno Voluce. Quest’ultimo è protetto da uno scudo circolare con l’emblema del biscione, adottato poi dal suo nemico come simbolo di Milano.

I tre personaggi principali sono attorniati da altrettanti guerrieri in pose diversificate, mentre nella parte superiore del pannello lo sfondo risulta vuoto.

Inferiormente, la cornice presenta l’iscrizione in latino “INSUBRES PRIMUM IN URBE YEROSOLIMA PROELIANTES” (“I lombardi combattono nella città di Gerusalemme”).

Per quanto riguarda il versante stilistico, gli studiosi hanno evidenziato l’impiego, da parte di Lombardi, di un linguaggio severo, monumentale nel disegno e nella concezione dei volumi compatti, che pur evocando suggestioni arcaizzanti non mina la modernità dell’impianto. Il lessico formale recupera un neo-primitivismo ispirato all’arte romanica, mostrando tangenze con la scultura paleocristiana.

Sull’intera formella, più che il furore della battaglia, domina l’ampiezza dei gesti, la forza trattenuta ed esplosa dei colpi, in un ritmo pausato che conferisce alla composizione il tono epico che costituisce il tema dell’intera porta.