Il rilievo in terracotta, datato 1791 e oggi custodito presso il deposito del Museo, raffigura “Il roveto ardente”.
Secondo il racconto biblico, il profeta Mosè (XIII secolo a.C. circa) s’imbatté in un roveto ardente sul monte Oreb, dove era giunto pascolando il gregge di suo suocero Ietro. Vedendo che l’arbusto, bruciando, non si consumava, Mosè gli si avvicinò: in quel momento Dio rivelò la sua presenza, affidando al profeta la liberazione del popolo ebraico prigioniero in Egitto.
L’opera, di forma rettangolare, rappresenta Mosè abbigliato come un pastore, inginocchiato sulla destra della scena e con lo sguardo rivolto verso il roveto ardente che gli sta davanti. Al di sotto dell’arbusto si trova il bastone del profeta, appoggiato a un corto tronco.
Gli studiosi hanno ricondotto il rilievo allo scultore Gerolamo Marchesi, che eseguì anche la versione in marmo di Candoglia collocata nell’intradosso del quinto portale marmoreo del Duomo (1791 circa), il primo da destra guardando la facciata.