Il rilievo in terracotta, datato a prima del 1618 e oggi esposto in Museo presso la sala dedicata all’età borromaica (n. 10), appartiene al ciclo dei modelli preparatori per i 17 rilievi marmorei con le “Storie della Vergine” destinati alla cinta del coro del Duomo.
Di dimensioni rettangolari, l’opera raffigura la “Purificazione della Vergine”, rito svoltosi al tempio 40 giorni dopo il parto di Maria. Quest’ultima è inginocchiata al centro, in atto di offrire due colombe in una ciotola al sacerdote, che in piedi dietro l’altare tiene fra le braccia Gesù bambino.
Alla scena, definita prospetticamente da una colonna sulla destra, assistono vari personaggi con atteggiamenti e pose diversificati.
In base alle fonti d’archivio, gli studiosi hanno ricondotto il modello a Giovan Andrea Biffi, che insieme ad altri colleghi eseguì le versioni preparatorie in terracotta e quelle definitive in marmo di Carrara dei rilievi con le “Storie della Vergine”, costituenti uno dei più importanti cicli lombardi dell’arte plastica di primo Seicento. In queste pregevoli sculture, infatti, permangono ancora modalità compositive ed espressive tipicamente tardo-manieristiche.
Per quanto riguarda il modello di Biffi con la “Purificazione della Vergine”, realizzato in marmo fra 1618 e 1620, la critica ha osservato la stretta relazione dell’opera con lo stile del pittore Camillo Procaccini, autore dei disegni preparatori per i rilievi raffiguranti la “Presentazione della Vergine al tempio” e la “Natività”, eseguiti rispettivamente da Biffi e Marco Antonio Prestinari con Giovan Battista Bellandi.
L’influenza esercitata dai dipinti di Procaccini si avverte anche negli altri modelli di Biffi esposti in Museo (“Presentazione della Vergine al tempio”, “Visitazione”, “Assunzione”, “Fuga in Egitto”, “Gesù tra i dottori”), dove pur tenendo fede al proprio stile lo scultore guarda al pittore sia nelle ambientazioni sia per le pose e l’abbigliamento dei personaggi.