La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1827, l’opera raffigura “San Bononio”, probabilmente identificabile con l’abate di Lucedio, in Piemonte, che fra X e XI secolo visse da eremita in Egitto e sul monte Sinai.
Egli è rappresentato come un frate barbato con lo sguardo rivolto in basso e le mani in preghiera sovrapposte l’una all’altra.
Egli veste una lunga tunica con cappuccio e ampie maniche che scende fino a terra coprendo parzialmente i piedi, poggianti su un sottile basamento con inscritto il suo nome.
L’opera fu commissionata dalla Fabbrica a Gerolamo Marchesi, scultore attivo per la Cattedrale dal 1786 al 1829.
Originario di Saltrio, presso Varese, fu il padre di Luigi e Pompeo, che seguirono le sue orme: Pompeo (1789-1858), in particolare, lavorò presso il Duomo quasi cinquant’anni, realizzando numerose opere nelle quali bilanciò lo studio della statuaria antica con il neoclassicismo.
La statuetta di san Bononio abate fu eseguita da Gerolamo Marchesi come modello per una versione marmorea destinata alla Cattedrale.