La statuetta in terracotta, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “San Darapion martire” come un giovane uomo con i capelli corti, dall’espressione assorta.
Abbigliato con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, il santo regge nella mano destra la palma del martirio ed è stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome.
Eseguita nel 1843 come modello per una versione marmorea destinata a una guglia del Duomo, la statuetta è stata ricondotta dagli studiosi a Gaetano Manfredini. Figlio del bolognese Luigi, direttore della Zecca di Milano, Gaetano si formò nel capoluogo lombardo con Camillo Pacetti, maestro del neoclassicismo romano; per la Cattedrale realizzò varie opere, come ad esempio le statue raffiguranti “San Curoto” e “San Primitivo” per il gugliotto Pestagalli, progettato nel 1845.