La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1827 circa, l’opera raffigura “San Desiderio vescovo”: l’agiografia cristiana ricorda più santi con questo nome, come per esempio i tre vescovi francesi di Langres (IV secolo), Vienne (VI-VII secolo) e Cahors (VII secolo).
La statuetta del Museo del Duomo rappresenta san Desiderio vescovo come un uomo maturo con barba e capelli lunghi, dallo sguardo intenso rivolto verso l’osservatore.
Abbigliato con tunica, piviale e stola dagli ampi panneggi, il santo regge fra le mani un libro chiuso.
Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, l’altezza (19 once) e la data della statuetta.
L’opera, modello preparatorio per una statuetta di guglia in marmo di Candoglia destinata al Duomo, fu commissionata dalla Fabbrica allo scultore milanese Gaetano Monti: attivo per la Cattedrale nella prima metà dell’Ottocento, quest’ultimo fu anche rinomato ritrattista e amico di Andrea Appiani, uno dei maggiori rappresentanti italiani del neoclassicismo in pittura. La statuetta marmorea del “San Desiderio vescovo” venne invece eseguita nel 1827 dal collega Giovanni Antonio Labus.