La statuetta in terracotta patinata, datata 1813 e oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “San Fausto martire”, probabilmente caduto sotto l’imperatore Decio nel III sec. per avere difeso la sua fede in Dio.
Il santo è rappresentato come un giovane in abiti militari dell’antica Roma, con la chioma ricciuta lo sguardo rivolto verso l’alto.
La mano destra è portata al petto, mentre la sinistra stringe un lembo del mantello.
Il santo poggia i piedi cinti da calzari un basamento poligonale con inscritto il suo nome.
L’opera fu commissionata dalla Veneranda Fabbrica a Donato Carabelli, scultore neoclassico originario del Canton Ticino appartenente a una famiglia di artisti operanti, oltre che in Italia, anche all’estero: lo stesso Donato, attivo per il Duomo dal 1789 al 1839, eseguì infatti insieme al fratello Casimiro alcune decorazioni di marmo e stucchi a Ickworth House, in Inghilterra.
La statuetta di san Fausto martire fu utilizzata da Carabelli come modello per una versione marmorea destinata a essere collocata sulla Cattedrale.