Il modello in gesso patinato è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1863, l’opera raffigura “San Gerolamo” (IV-V secolo): sacerdote e dottore della Chiesa originario della Dalmazia, nell’odierna Croazia, dopo aver compiuto gli studi a Roma decise di abbracciare la vita ascetica, ritirandosi a Betlemme.
Egli è rappresentato come un uomo anziano e barbato, con lo sguardo dall’espressione intensa rivolto verso l’alto.
Coperto da un lungo drappo che gli cinge i fianchi lasciando scoperta la parte superiore del corpo, il santo tiene tra le mani ciò che resta di un oggetto non identificato (forse una croce o uno strumento per la penitenza).
San Gerolamo è stante su un basamento poligonale; vicino al suo piede destro sono visibili un teschio e due libri chiusi.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone del braccio di croce meridionale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi a Carlo Pessina. Originario di Bergamo, compì la sua formazione a Brera con Benedetto Cacciatori, partecipando poi con le sue opere a varie esposizioni nazionali e internazionali (Porto, Napoli, Torino ecc.). Per la Cattedrale, Pessina fu autore di diverse sculture a partire dal 1860.