Deposito

San Giacomo alemanno

di Bernasconi Pietro (Morbio Superiore, 1826 - Vacallo, 1912)

Cronologia: 1866

Misure cm: 100 × 37 × 29

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS338

Il modello in gesso, oggi custodito nel deposito del Museo, raffigura secondo quanto inscritto sul basamento “San Giacomo alemanno”, cioè il beato Giacomo Griesinger da Ulma (1407-1491): originario della Germania, questo religioso domenicano visse a Bologna e si distinse per la sua maestria nell’arte vetraria. A lui è infatti attribuita la vetrata della cappella dei Notai presso la Basilica di San Petronio.

Il modello del Museo del Duomo rappresenta il beato Giacomo come un frate domenicano dalla caratteristica tonsura, con il viso dall’espressione assorta rivolto verso il basso.

Poggiante su un basamento poligonale, il personaggio è mutilo della mano destra, che verosimilmente in origine reggeva una vetrata indicata con la sinistra.

Eseguita nel 1866 come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone dell’area absidale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi a Pietro Bernasconi: di origini ticinesi, egli si formò a Milano presso l’Accademia di Brera, dove entrò in contatto con Benedetto Cacciatori e Pompeo Marchesi. Questi ultimi, anch’essi operanti per il Duomo, lo indirizzarono verso un genere di raffinato neoclassicismo.

Conclusi gli studi, Bernasconi seguì il conterraneo e collega Vincenzo Vela a Torino, diventando il primo collaboratore del suo studio e sviluppando uno stile dai tratti più romantici e naturalistici.

L’attività di Bernasconi per la Cattedrale milanese, durata oltre vent’anni, iniziò nel 1856 e si concluse nel 1877. Fra le sue opere di maggiore rilievo si segnala il “San Celso” (1877), situato sul fianco meridionale; il relativo modello in gesso (1876) può essere ammirato in Museo nella sala dedicata all’Ottocento (n. 17).