Deposito

San Giuliano

di Bernasconi Pietro (Morbio Superiore, 1826 - Vacallo, 1912)

Cronologia: 1865

Misure cm: 98 × 32 × 32

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS307

Il modello in gesso, oggi custodito nel deposito del Museo, raffigura “San Giuliano”, martire dei primi secoli della cristianità ucciso per avere difeso la sua fede in Dio.

Egli è rappresentato come un giovane uomo barbato dai lunghi capelli, con lo sguardo intenso rivolto verso l’osservatore.

Abbigliato con una veste dalle lunghe maniche che lascia scoperte le spalle e parte del torace, il santo giunge le mani all’altezza della vita; la destra regge la palma del martirio.

Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, san Giuliano poggia il peso sulla gamba sinistra, mentre la destra è leggermente piegata in avanti.

Eseguita nel 1865 come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone del fianco meridionale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi a Pietro Bernasconi: di origini ticinesi, egli si formò a Milano presso l’Accademia di Brera, dove entrò in contatto con Benedetto Cacciatori e Pompeo Marchesi. Questi ultimi, anch’essi operanti per il Duomo, lo indirizzarono verso un genere di raffinato neoclassicismo.

Conclusi gli studi, Bernasconi seguì il conterraneo e collega Vincenzo Vela a Torino, diventando il primo collaboratore del suo studio e sviluppando uno stile dai tratti più romantici e naturalistici.

L’attività di Bernasconi per la Cattedrale milanese, durata oltre vent’anni, iniziò nel 1856 e si concluse nel 1877. Fra le sue opere di maggiore rilievo si segnala il “San Celso” (1877), situato come il “San Giuliano” sul fianco meridionale; il relativo modello in gesso (1876) può essere ammirato in Museo nella sala dedicata all’Ottocento (n. 17).