Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata fra il 1876 e il 1877, l’opera raffigura “San Giulio prete”, verosimilmente identificabile con san Giulio d’Orta (IV secolo): originario della Grecia, dopo essersi trasferito in Italia insieme al fratello Giuliano perché perseguitato a causa della sua fede, arrivò nella zona del Lago d’Orta, dove fondò alcune chiese.
Il modello del Museo del Duomo rappresenta san Giulio prete come un uomo dallo sguardo assorto, rivolto verso la sua sinistra.
Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, il santo è abbigliato con vesti religiose composte da due elementi sovrapposti e definite con cura. La mano sinistra regge un cartiglio parzialmente srotolato, mentre la destra impugna un lungo bastone, probabilmente privo della sommità.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata al capitello di un pilone del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore pavese Giovanni Spertini. Formatosi a Brera con Giovanni Maria Benzoni, Giovanni Antonio Labus e Pietro Magni, fu un artista fecondo di gusto romantico, che oltre ad alcune sculture per la Cattedrale realizzò monumenti funebri, busti e ritratti: fra essi si ricorda una statua bronzea a figura intera di Giuseppe Mazzini, oggi al Museo del Risorgimento di Milano.